Clery Celeste

Inediti 

 

 

Ci siamo fusi con le cose

1.

Abbiamo rinunciato alle foglie

marce dei fiori caduti in terra

per un’erba sintetica nel perimetro

sicuro e perfettissimo del niente,

del vento indotto, del verde

sradicato alla sua origine.

 


2.

Viviamo vite separate

in questo strisciare d’auto

ognuno dentro le sue costole

metallo e plastica insieme.

Ci siamo fusi con le cose

più nessun disperato respiro

più nessun tentato rancore.

 

 

*

Ho dei buchi in testa da anni

ogni giorno scavo con le unghie

recuperare poco meno di un millimetro di carne.

Non so perché lo faccio

che sia per far passare la luce

arrivare al centro di me

estrarre tutto il buio.

 

 

Clery Celeste (Forlì, 1991) è laureata con lode in Tecniche di radiologia medica presso l’Università di Bologna. Da gennaio 2015 fa parte della redazione di Atelier Poesia sezione on-line, da gennaio 2018 a giugno 2020 ne è stata la direttrice editoriale. Da maggio 2019 collabora con Pangea.news, direttore editoriale Davide Brullo.
È stata vincitrice di numerosi premi: “Tropea Onde Mediterranee”; “Agostino Venanzio Reali”; “E. Cantone”; “Pro Loco Fiume Veneto”; “Biennale internazionale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo”. Risulta finalista nel Premio Rimini (2014) e al premio Galbiate (2016).  Nel 2018 è stata selezionata come finalista per il premio Cetonaverde poesia. Nel 2019 esce per Edizioni Gattili “La vita distesa”, piccolo libro d’arte a edizione numerata e limitata con un inedito.

La traccia delle vene (LietoColle editore – Pordenonelegge, 2014) è la sua opera prima (nel 2015 è stata vincitrice del premio Elena Violani Landi, premio giovani Maconi, menzione speciale premio Carducci, premio Solstizio).

 

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foto di Roberto Ceccanti, Festival Tres Dotes ’18, sezione: “Poeti di notte”