Paolo Maccari

Paolo Maccari
Rassegna Poetry 2019

Da Fuoco amico (Firenze, Passigli, 2009), ora in
I ferri corti 
(Milano, LietoColle, 2019)


Fratello e sorella
 
Quando da pochi chilometri fuori
del paese calarono in paese
coi modi bruschi ingenui e troppo allegri
di chi si sente in corsa e progredire,
per labile ma antica conoscenza di famiglie
i figli miei coetanei accompagnai a scuola
e fui la loro poco accorta guida.
 
La femmina baciava già in bocca, il maschio
si batteva a pugni chiusi con impegno
concitato e gioioso (fu per i forti
la sua semplice forza scanzonata
una scoperta e quasi subito una moda).
Ci volle poco perché mi disprezzassero
e s’involassero in compagnie più prestigiose.
 
A volte li rivedo, oggi: sono affettuosi:
al disprezzo è succeduta una benevola
incomprensione.
 
Lui lavora non so dove e siccome
da sempre sa muovere le mani
è capo di qualcosa in una fabbrica
e guadagna bene.
 
Lei la vedo talvolta fuori dal negozio
che le ha comprato suo marito.
Vende vestiti e sempre mi pare
quando tranquillamente di lontano mi sorride
che abbia esagerato col rossetto
e che non sia da molto tempo più felice
 
 
 
Poesia inedita
 
“A me i ricordi mettono tristezza”
risponde l’uomo anziano alla moglie
quando prova a consolarlo.
Tra le maglie delle tristezze ribelli
lei si fa un obbligo
di lucidare i ricordi più belli.
Per lei è più facile intonare
la sua paura di accadere
ai primi piani della memoria.
Al marito non è passata la sete grande di vita
che lo fa curioso di cose
e di riflesso di persone.
La moglie è tutta e solo per le persone.
Uno smania di non potere
elaborare progetti, azioni vivificanti,
l’altra piange l’inusitata
improduttività dei desideri
di amoroso accudimento.
Profondamente assorti, entrambi,
in confusi pensieri rivelati
a vicenda nel letto matrimoniale
prima o invece di dormire, i due vecchi
scavano il buio al ritmo irregolare
di struggenti ricordi provenienti
dallo stesso mistero che li annulla.
“Sei sveglio?” “Sei sveglia?”.
“A me i ricordi mettono tristezza”
“Io senza sarei perduta. E anche loro come i figli
un giorno se ne andranno”.