1 Settembre 2021

Rassegna Dante – Fabio Pusterla

RASSEGNA DANTE: FABIO PUSTERLA
PIANOFORTE: MARTINA DRUDI (Scuola di Musica Sarti)
VENERDÌ 3 SETTEMBRE 2021 ore 18.00


COMPLESSO EX SALESIANI – FAVENTIA SALES
E-BISTRO – VIA S. GIOVANNI BOSCO 1

Il quarto appuntamento della “Rassegna Dante” ha ospitato, venerdì 3 settembre alle 18.00 nel giardino del complesso ex Salesiani, l’autore e traduttore di origine svizzera Fabio Pusterla, una delle voci più significative del panorama letterario contemporaneo.
La produzione più recente del poeta, posta in relazione all’opera dantesca è stata oggetto della presentazione.
L’incontro è partito da Cenere o Terra (Marcos y Marcos, 2018) dove già il titolo stabilisce una stretta relazione con il complesso universo della Divina Commedia, citando proprio alcuni versi del IX canto del Purgatorio, ma si è sviluppato anche attorno alle più recenti pubblicazioni: Requiem per una casa di riposo lombarda (Marcos y Marcos, 2021) e Truganini (L’arcolaio, 2021).

Parte della sua opera è stata raccolta nel 2009 nella prestigiosa collana bianca Einaudi: Le terre Emerse– poesie scelte 1985-2008.

 

In dialogo con l’autore Monica Guerra e Rossella Renzi.

Martina Drudi, insegnante dellaScuola di Musica Sarti, ha accompagnato la serata al pianoforte con musiche di  F. Schubert, J. S. Bach, L.v. Beethoven. 

 

 

Fabio Pusterla (1957) vive tra Lugano e la Valsolda (in provincia di Como).
A lungo insegnante di italiano nelle Scuole Medie Superiori di Bellinzona e Lugano, dal 2010 inizia a collaborare con alcune università: quella di Ginevra, prima, poi l’Università della svizzera Italiana, dove è Professore titolare; dal 2021 tiene anche un corso presso l’Università di Pavia. Collabora a giornali e riviste in Italia, in Svizzera e in Francia, e dirige la collana poetica «Le Ali», dell’editore milanese Marcos y Marcos.

Come studioso si è occupato di autori italiani dell’Otto e Novecento (Carlo Cattaneo, Carlo Dossi, Vittorio Imbriani e molti dei principali poeti del Novecento, Camillo Sbarbaro, Eugenio Montale, Franco Fortini, Vittorio Sereni, Giorgio Orelli, Lento Goffi e i più giovani), di dialettologia, di pratica e teoria della traduzione e di insegnamento della letteratura italiana. Oltre a numerosi saggi di argomento linguistico e letterario, ha pubblicato con Claudia Patocchi il volume Cultura e linguaggio della Valle Intelvi (Senna Comasco, l983; ristampa 2006), e con Angelo Stella e Cesare Repossi l’antologia Lombardia (Brescia, La Scuola, 1990). Ha inoltre curato per la Fondazione Bembo l’edizione critica delle opere narrative di Vittorio Imbriani (3 voll., Milano, Longanesi-Guanda, 1992-1994). Nel 2007 ha pubblicato il volume di prose critiche Il nervo di Arnold. Saggi e note sulla poesia contemporanea (Milano, Marcos y Marcos); nel 2012 il libro di prose e saggi Quando Chiasso era in Irlanda (Casagrande, Bellinzona) e nel 2019 Luoghi, maestri e compagni di via (ivi). I suoi interventi sulla scuola e sull’insegnamento sono raccolti nel libro Una goccia di splendore. Riflessioni sulla scuola (nonostante tutto) (ivi, 2008). Ha anche curato una raccolta di scritti dei suoi studenti liceali relativi alla lettura, con il titolo Grandi avventure di giovani lettori (Dadò, Locarno, 2012). Insieme a Elisabetta Motta ha infine dato alle stampe il volume Colori in fuga (La vita felice, Milano, 2012). Nel 2015 ha pubblicato Il nido dell’anemone, un ampio saggio critico dedicato a Philippe Jaccottet (Napoli, edizioni D’If). Fresca di stampa (2021), per l’editore Giunti di Firenze, un’edizione della Divina Commedia di Dante Alighieri, all’interno della quale ha introdotto Il Purgatorio.

 

Ha tradotto in italiano buona parte dell’opera di Philippe Jaccottet, firmando la Prefazione al volume Oeuvres della Bibliothèque de la Pléiade (2014), e di altri autori francesi e portoghesi (tra cui Yves Bonnefoy, Corinna Bille, Nicolas Bouvier, Antoine Emaz, Benjamin Fondane, Jean-Luc Nancy, Nuno Judice). Ha inoltre curato l’antologia della poesia francese contemporanea Nel pieno giorno dell’oscurità(Milano, Marcos y Marcos, 2000) e la versione italiana di La poésie romandeallestita da P.Jaccottet (Dadò, Locarno, 2012).

 

L’esordio poetico risale al 1985, con Concessione all’inverno (Casagrande, Bellinzona), cui sono seguiti, tutti per l’editore milanese Marcos y Marcos, i volumi Bocksten(1989), Le cose senza storia (1994), Pietra sangue (1999), Le terre emerse (2005), Corpo stellare (2010). Nel 2009 appare l’autoantologia Le terre emerse. Poesie 1985-2008 (Einaudi, Torino, 2009). I suoi libri più recenti sono Argéman (Marcos y Marcos, 2014),Nella luce e nell’asprezza (Coup d’idée, 2015), Ultimi cenni del custode delle acque (Carteggi letterari, 2017), Variazioni sulla cenere (Amos, 2017), Cenere, o terra (Marcos y Marcos 2018) e i ritratti critici Una luce che non si spegne. Luoghi, maestri e compagni di via (Casagrande 2018). Un’anticipazione del prossimo libro è apparsa nel 2020 con il titolo Figurine d’antenati (Alla Chiara Fonte, Lugano). Nel 2021 viene pubblicato in edizione d’arte il Requiem per una casa di riposo lombarda, da Marcos y Marcos; presso la casa editrice L’Arcolaio appare la suite Truganini.

 

A sua volta tradotto nelle principali lingue europee, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Montale, il Premio Schiller, il Premio Gottried Keller, il Premio Dessì, il Premio Svizzero di Letteratura, il Premio Napoli, il Premio Vittorio Bodini e il Premio Dedalus. Su di lui è stato realizzato da Francesco Ferri il film documentario Libellula gentile (Ventura Film, 2018), a cui è seguito l’omonimo libro curato da Cristiano Poletti (Marcos y Marcos, 2019).

Martina Drudi si diploma brillantemente nel 2002; dal 2003 al 2008 si perfeziona sotto la guida del M° Konstantin Bogino. Si dedica attivamente al repertorio solistico e da camera e si esibisce in Italia e all’estero, partecipando anche ad importanti rassegne concertistiche. Col Trio InUno (oboe, fagotto e pianoforte) ha vinto svariati Primi Premi, in Italia e in Spagna. Col Trio ha inoltre ottenuto, col massimo dei voti, il Diploma di Musica da Camera presso l’Accademia Pianistica di Imola. Continua ad esibirsi in Italia e all’estero, anche con la sua nuova formazione, il duo a quattro mani LadyFingers, col quale affronta un repertorio dedicato alla musica del Novecento francese.

Dal 2013 è direttrice del Coro Jubilate. Nella Scuola di Musica “Sarti”, dove insegna, svolge un’intensa attività di coro e coro di voci bianche, collaborando anche con realtà straniere (Ribeirao Preto e Florianopolis, Brasile).
 È laureata in Filosofia col massimo dei voti e la lode presso l’Università degli Studi di Bologna, con tesi in Filosofia della Musica dal titolo “Kircher e la teoria degli affetti”.

ph. Virginia Morini