Cristina Laghi

Cristina Laghi
Rassegna POETRY 2017

  
Tonina e William
 
 
Più di sessant’anni hanno tracciato un sentiero,
nella nostra pelle,
arricciata in rampicanti rigogliosi
che hanno accolto
troppa vita.
 
Il nostro amore
non ha poi rovesciato nessun mondo,
ha vissuto
e si è dissolto in pomeriggi lenti e faticosi,
si è rafforzato
in maree tutto sommato
inopportune,
davanti a tanto sole
ci siamo sgualciti
e rigenerati
in espressioni trasfigurate,
anno dopo anno,
le stesse frasi
gli stessi sentimenti.
 
E quello
che era un arbusto timido, appena piantato,
è diventato
un albero secolare
che, dopo tempeste
e stagioni di aridità,
butta ancora rami
e che noi alimenteremo
quando,
da fiori immortali,
lussureggianti di vita
e generatori di boccioli,
alla luce del sole,
senza nessun rumore,
appassiremo.
 

da “Nei pomeriggi d’amore” (Ponte Vecchio, 2012)

 

*

 
Piombo 
 
L’estate non è poi tanto male
quando si rannuvola il grigio,
stempra i miraggi sull’asfalto
e i suoni troppo acuti
per la mia gola.
Il cielo diventa un grande specchio
color piombo
che buca quegli azzurri scuri
così inappropriati
con la loro leggerezza
e un’impassibilità che posso solo immaginare.
Sono sempre stata attratta
dal freddo e dalle sue stagioni,
forse perché mi riporta al primo amore
o alla distanza
che devo mettere tra me e il mondo,
mantiene vivo il ghiaccio
che mi consola
agli estremi di me stessa,
al centro della terra o sulle cime.
 

Inedita