Francesca Tuscano

Francesca Tuscano
Tres Dotes 2019

 

(“Thalassa”, Mimesis-Hebenon 2015)

 

Lungo il fiume di pietra, che oggi attende la pioggia feroce,
tu hai raccolto il luppolo dolce, e altre erbe vive.
 
Esce a stento il respiro, mentre al fiume ora guardo
e alle rive di fango. Anche qui ho ascoltato le allegre menzogne
 
del dopo. Ma si perda il dolore, dentro l’angolo grigio
alla svolta del ponte. Niente semi dispersi dietro l’ultima barca.
 
Tu lo sai quante noi noi abbiamo guardato, mentre all’alba
sbattevano contro l’argine buio e cadevano a pezzi, nel vuoto.
 
Ma che ad altre ora succhino il sangue. Che ad altre 
regalino specchi ingialliti. Noi sappiamo dell’anima dolce
 
che non vuole riflessi. Ora udire la voce lontana
è ascoltare il grido di un’altra. Il silenzio del corpo ci ha detto
 
che è peccato sognare nel sogno di un sogno di un sogno.
 

 

inedita
 
Itaca non è un’idea. Tanto meno un rimpianto,
una mano che si cerca, per salvarsi.
Itaca è la spalla voltata, ancora una volta;
è il non volere più, il giudizio del pretesto;
è il voi, al posto del tu.
 
Io rimango, ma non aspetto te.
Ognuno ha la sua confessione,
falsa e irresponsabile,
ognuno una chora a cui affidare
bestemmie e preghiere.
 
Tu, che hai conosciuto le donne che non ero,
canta dell’acqua che non risponde al suono.
Io non so leggere. Le mie mani tessono.