Giancarlo Sissa

Inedito

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Inedito 

Per quel che vale l’idea di guarire 
dal buio male – nido minimo e minuscolo
di vita controvita, anni forse, da contare 
come bambini, sulle dita 
o forse no, ma perché profetizzare quello
che non so: scaldare piuttosto l’acqua, lo sguardo, 
imparare la lentezza del tè che di sé 
informa la pazienza del mattino – e ogni giorno
sapersi, ogni giorno inventarsi – limpido
trillo d’uccellino azzurro e giallo sulla ringhiera
nitido squillo di tenerezza e dolore
più intero codice della preghiera 
dove splendono a fil di cielo  
le piaghe della croce, i gesti spuri
della voce che dice padre, madre
sorella, nemici nemmeno capaci 
di prestarsi la bici, per un giro al mercato
per l’abbraccio mancato o l’ipotesi
bambina di una durissima pace – e nel petto
come lancia o nel fianco inesausta brace
un Dio che restituisca al finire
ciò che deve finire, e finalmente finisca,
intendo sfinisca e svanisca, alla lettera
il lento male da scontare.

Giancarlo Sissa

 

Giancarlo Sissa è nato a Mantova nel 1961. Vive a Bologna. Come poeta ha pubblicato nel 1997 Laureola (Book Editore), nel 1998 Prima della tac e altre poesie (Marcos y Marcos), nel 2002 Il mestiere dell’educatore (Book Editore),  nel 2004 Manuale d’insonnia (Aragno), nel 2008 Il bambino perfetto (Manni), nel 2015 Autoritratto (poesie 1990-2015) (italic/pequod) e Persona minore (qudulibri), nel 2020 Archivio del Padre (MC edizioni).

E’ presente in diverse antologie, fra le più recenti: I volti delle parole (FondazioneTitoBalestra onlus, fotografie di Daniele Ferroni, prefazione di Sebastiano Vassalli, 2014), Sulla scia dei piovaschi – poeti italiani tra due millenni (Archinto, 2016),  Centrale di Transito (ceci n’est pas une anthologie) (Giulio Perrone Editore, 2016), Officine della Poesia 1. Bologna (Kurumuny Editore, 2018), Sospeso respiro – Poesia di pandemia (Moretti & Vitali, 2020) a cura di Gabrio Vitali, Distanze obliterate – Generazioni di poesie sulla rete (puntoacapo Editore, 2021).

Dalla collaborazione con il fotografo Daniele Ferroni sono nati nel 2019 L’ultimo ballerino dell’aia con prefazione di Giampiero Neri (Edizioni Lumacagolosa) e nel 2020 Lentezza e silenzio e Il silenzio (Edizioni Pulcinoelefante). Del 2019 è la plaquette Il lupo (Babbomorto Editore), del 2022 è Frontiera (Babbomorto Editore, 2022).

Le sue poesie sono tradotte in diverse lingue europee.

Per anni ha prestato opera di “diarista e narratore in scena” per il Teatro delle Ariette e nell’ambito del progetto teatrale “Rosaspina, il tempo del sogno” di Alessandra Gabriela Baldoni.